Mostra “Grandi studi fotografici italiani in Egitto nel XIX e nel XX
secolo. Sette foto originali per sette grandi personaggi.”
Presenti i lavori degli artisti:
Antonio Beato, Giovanni Fasani, Luigi Fiorillo, Aziz & Dorés, Enrico
Leichter, Teodoro Kofler, Giuseppe Selim.
Presentazione del Curatore e Collezionista Francis
Amin.
Sala Mostre, Istituto Italiano di Cultura, Il Cairo
Sala Mostre, Istituto Italiano di Cultura, Il Cairo
L'avvento della
fotografia nei paesi bagnati dal Mediterraneo conobbe, nella seconda metà
dell'800, una stagione
di grande sviluppo e vitalità.
L'Egitto in particolare
calamitò l'attenzione di una quantità di appassionati della “nouvelle art”.
Dopo una fase iniziale caratterizzata principalmente dall'opera di un turismo
elitario di ampie facoltà economiche, il progredire delle tecniche di ripresa e
di stampa favorì l'instaurarsi di una vera e propria attività commerciale
legata
alla fotografia.
La Mostra espone 49 foto
di 7 fotografi italiani che aprirono il loro Studio in Egitto nel XIX e XX
secolo, dietro l’esempio di altri artisti europei ed americani amanti della
tematica esotica e dell’interesse dei primi turisti verso le antichita’
egiziane e del Medio Oriente.
Nonostante fossero meno
famosi degli altri colleghi internazionali (J. Pascal Sébah, John Shaw Smith,
Johon B. Greene, Leawith Hunt, Francis Frith, Félix Bonfils, Hippolyte Arnoux),
che operarono su vasta scala una produzione monumentale di opere fotografiche,
i fotografi italiani rappresentarono una valida alternativa tanto da
interessare una clientela e collezionisti cosmopoliti.
Grazie alla loro
integrazione nella comunita’ egiziana e la loro presenza in posizioni
strategiche di sicuro passaggio turistico, tali artisti risaltarono agli occhi
della cronaca, e divennero famosi per la loro’ sensibilita’ e i loro sforzi
artistici.
Antonio Beato, Aziz
& Dorés , Giovanni Fasani, Luigi Fiorillo, Teodoro Kofler, Enrico Leichter,
Giuseppe Selim rappresentano quello spaccato di societa’ italiana (per origine,
formazione e cultura) ed egiziana (per interessi artistici) che vengono
proposti per la prima volta in Egitto con opere da collezionismo, inedite e
ricercate, dal grande valore culturale e storico.
Una parola speciale va
usata per delineare la figura del Collezionista.
Francis Amin, Professore
della Scuola delle Guide Turistiche di Luxor, Principe delle Guide Turistiche
egli stesso, uomo di profonda spiritualità e di raffinata cultura, è un
personaggio ormai fuori dal tempo, proprio come le immagini di un’epoca lontana
e felice oggi proposte.
Francis è il mago buono
dei racconti di Mille e Una Notte; l’amico generoso e appassionato; il
raccoglitore instancabile di ogni sorta di materiale collezionabile, dagli
scaccia-mosche faraonici ai menù del Palazzo Reale, dalle oleografie ai
gioielli.
Innamorato del curioso,
dell’esotico, dell’introvabile, è un avatar di quello spirito enciclopedico che
si affermò nell’Epoca dei Lumi, raggiunse utopie degne di Bouvard e Peguchet,
ed oggi rappresenta un unicum in un mondo che ha troppa fretta per
accarezzare il passato.
ANTONIO BEATO
il
fotografo dei Faraoni
Fra coloro che dedicarono la vita al lavoro di fotografo emerge
vistosamente la figura dell'italiano Antonio Beato la cui produzione
fotografica si estese per oltre un quarantennio, all'incirca dal 1860 al 1906.
La principale caratteristica di Beato è quella di aver documentato in maniera
sistematica e precisa il gran numero di monumenti dell'antica civiltà faraonica
sparsi nella
terra del Nilo.
Nel 1860 si stabilisce in Egitto e visse per un breve periodo al Cairo.
In seguito si trasferì a sud e fu
l'unico fotografo della sua generazione ad aprire un atelier
permanente a Luxor, nell'Alto Egitto, dove realizza fotografie per i turisti
raffiguranti siti archeologici dell’area.
L'impressionante mole di fotografie, che si sono conservate fino ai
giorni nostri, testimonia in maniera inopinabile di quanto la sua opera sia
stata importante.
Muore a Luxor probabilmente nel 1906.
AZIZ & DORÉS
il
fotografo dei Re
Umberto Dorés inizia la propria carriera
professionale come produttore di documentari e cinematografico, attivita’ che
lo hanno reso celebre in gran parte dell’Egitto. Diviene famoso come fotografo
per le numerose fotografie della voix d’or Sarah Bernhardt , immortalata
in molti dei suoi eventi mondani e professionali. Dorés studia ad Alessandria,
per poi divenire il fotografo ufficiale del Re Vittorio Emanuele e del Re Fuad.
GIOVANNI FASANI
l’idolo
della Sfinge
Il romano Fasani nasce nel 1890 e la carriera
di fotografo inizia attraverso lo Studio aperto nella Mena House Hotel. Fu
socio del greco Grivas e, dopo la morte avvenuta nel 1930, i figli continuarono
l’attivita’ del padre.
LUIGI FIORILLO
il
fotografo ambulante
Il destino di molti fotografi dell’800 è quello di essere conosciuti e
ricordati per il loro lavoro, ma non per la loro vita personale: Luigi
Fiorillo, italiano ma dal 1880 “fotografo di Sua Altezza il Principe Mohammed
Toussoun Pasha”, non sfugge a questa regola. Sappiamo poco della sua vita
privata: data e luogo di nascita sono ancora sconosciuti; ma di certo sappiamo
che operava come fotografo dal 1870 in Africa settentrionale e in Medio
Oriente.
Il fatto che Fiorillo si stabilisca ad Alessandria non è casuale: la
città è bella e vitale, le occasioni di lavoro sono molte. La città nel corso
dell’Ottocento conosce una modernizzazione sfrenata, e diviene un crocevia di esperienze, popoli e
culture, uno straordinario mondo variegato di tolleranza e conoscenza. La
popolazione aumenterà costantemente fino a raggiungere i 600.000 abitanti
all’inizio del XX secolo. A fianco dei quartieri abitati dai fellahs
Egiziani provenienti dalle campagne del delta o dalla Nubia si sviluppano
comunità Italiane, Greche, Armene, Maltesi, Siriane, Britanniche, Russe
Fiorillo, reporter ante litteram, segue una missione della
Società Geografica Italiana nel 1877; rimane, tra i pochi occidentali, in
Alessandria durante la rivolta dell’esercito egiziano nel 1881 e il drammatico
bombardamento inglese dell’11 luglio del 1882.
Luigi Fiorillo muore nel 1898; l’attività del
suo studio continuerà, con il figlio (fondatore del primo Studio fotografico ad
Assuan), fino agli anni Venti del Novecento.
TEODORO KOFLER
La biografia di Teodoro Kofler segna la sua nascita a Innsbruck e la
sua morte sul lago Vittoria in Tanzania, passando per gli anni dell’Egitto e
della Prima Guerra Mondiale quando, internato in un campo di prigionia inglese
di S. Clemente a Malta, ne divenne uno dei fotografi ufficiali.
Le prime fotografie aeree di monumenti
antichi vengono effettuate in Egitto, e raccolte in un album straordinario
conservato dal 2001 negli Archivi di Egittologia dell’Università degli Studi di
Milano. Le immagini eccezionali sono state scattate nella prima metà del 1914
da aerei che si sono potuti identificare, e riproducono le piramidi, i templi
di Karnak e Luxor, alcuni monumenti della riva occidentale tebana. Si tratta di
una raccolta unica, di grande valore per l’Egittologia, la Storia della
fotografia e la Storia dell’aviazione; di pari importanza le foto dei palazzi
del Cairo scattate nei suoi 50 anni di attivita’ (Kofler lascera’ l’Egitto nel
1962).
ENRICO LEICHTER
Ulisse
Le immagini fotografiche degli scavi archeologici dell’area di Luxor e
scene di vita locale realizzate da Enrico Leichter sono frutto del lavoro
intrapreso dall’artista per la Chicago House, l’associazione americana che in
quegli anni effettuò moltissimi scavi nella valle del Nilo.
Leichter, bolzanino, si trasferì in Egitto per mettere a frutto la sua
passione per la fotografia, ma dovette sopportare la deportazione a Malta
quando scoppiò la prima guerra mondiale, essendo cittadino austriaco in un
paese all’epoca protettorato inglese.
Dopo la Guerra apre uno Studio fotografico al
Cairo, e si trasferira’ a Luxor dopo la scoperta della Tomba di Ttankhamon.
L’inondazione che distrusse il suo Studio gli dara’ l’occasione, nel 1929, di
aprirne uno nuovo in via Karnak. Quando diviene fotografo ufficiale della
Chicago House, verra’ assistito fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale
dal figlio Giorgio.
GIUSEPPE SELIM
il luxardo egiziano
Nato nei primi del ‘900 ad Assiut, studia
l’arte della fotografia in Italia negli Anni Venti presso lo Studio del
calabrese Ralph Oggiano. Negli Anni Trenta diviene il piu’ grande ritrattista
fotografico del Cairo, ed e’ il primo egiziano a studiare professionalmente,
attraverso i propri lavori fotografici, i volti delle persone. Lavorera’
dapprima con lo Studio Mizra, sino all’apertura del proprio Laboratorio ne
1930. Sara’ in grado di rendere al meglio le immagini militari dell’esercito
inglese, di quello egiziano, e le apparizioni pubbliche di tutti i VIP della
societa’ egiziana.
UNA MOSTRA ALL’INSEGNA
DELL’INEDITO FOTOGRAFICO.
Il saggio egiziano dice che tutto cio’ che rimane
dell’uomo e’ cio’ che scrive: per analogia, dei fotografi rimane poco della
loro vita, ma molto della loro produzione fotografica che diventa opera d’arte.
Abbiamo iniziato a raccogliere foto e negativi dei
fotografi residenti in Egitto o materiale sull’Egitto piu’ di trent’anni fa: da
allora questa passione non si e’ mai assopita, ed anzi si e’ rafforzata
nell’intento di far conoscere e in un certo qual modo resuscitare artisti
sconosciuti ai piu’, ma dalla grandissima valenza storica e culturale.
Le ricerche che abbiamo condotto
in Egitto e all’estero hanno permesso di far conoscere al grande pubblico le
opere di fotografi come Antonio Beato e Enrico Leichter.
Per la prima volta questa importante Mostra,
organizzata in maniera impeccabile dall’Istituto Italiano di Cultura,
presentera’ al pubblico le opere di Giovanni Fasani e Giuseppe Selim.
L’occasione permette di conoscere anche Luigi
Fiorillo del quale, sebbene fossero state esposte in passato opere sul
bombardamento di Alessandria, non e’ conosciuta l’intera sua opera artistica.
Lo stesso Teodoro Kefler e’ famoso e conosciuto per
le memorabili vedute aeree realizzate con strumenti all’avanguardia, ma non si
era mai parlato sinora del preziosissimo materiale inedito realizzato con
vedute “non aeree”: in particolare le fotografie dei palazzi del Cairo, opere
difficilissime da realizzare se non attraverso l’esperienza del Kefler
acquisita – e’ proprio il caso di dirlo – dall’alto della sua carriera
professionale.
Infine Umberto Dorés, conosciuto come produttore di documentari e
cinematografico, ma divenuto famoso come fotografo per i lavori sulla voix
d’or Sarah Bernhardt , e per essere stato il fotografo ufficiale del Re
Vittorio Emanuele e del Re Fuad.
Abbiamo
pertanto aperto molto volentieri il nostro scrigno pieno di ricchezze:
l’importante occasione culturale che l’Istituto Italiano di Cultura ci ha messo
a disposizione e’ memorabile, e la disponibilita’ del Direttore Paolo Sabbatini
immediata.
Grazie a
questa aperta volonta’ di collaborazione, sebbene l’idea sia nata rapidamente,
altrettanto rapidamente si e’ concretizzata.
Vorremmo dunque
ringraziare il Direttore e tutto lo staff dell’Istituto per il supporto,
auspicando che per ognuno di questi artisti possa essere fatta una
retrospettiva completa.
FRANCIS AMIN E MERVAT GUIRGUIS
CURATORI E COLLEZIONISTI
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